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18Nov

Il musicista professionista

UN SALUTO A TUTTI GLI ASSOCIATI DI NOTE LEGALI

E A TUTTI I “ MUSICANTI “ DI OGNI GENERE

 

Dopo la “Notte Legale”, alcune riflessioni e proposte che riguardano tutti noi:

 

La condizione attuale del Musicista professionista in Italia, nell’ambito

della cosiddetta “musica leggera” (ovvero non Classica), è, a dir poco, estremamente difficile.

La mancanza di un’Associazione di categoria, che ne tuteli i diritti specifici,

è un nodo essenziale, fra i tanti da sciogliere:  questa è l’unica professione,

a mia conoscenza, nella quale, nella maggior parte dei casi, sono ALTRI  a decidere

il COME ed il QUANTO tu dovrai guadagnare per la tua prestazione professionale: ”….Ma quanto pagano in quel Locale, Club, Festival, Tournèe, ecc.?”

è una frase che quasi tutti abbiamo sentito o detto almeno una volta nella vita.

 

Questa situazione è determinata da un insieme di fattori, fra i quali:

–   assenza di legislazione adeguata (e mancata applicazione della normativa

vigente)

–   assenza di un organismo quale un Sindacato-non-politicizzato, o Associazione o simili, che sia portatore di interessi comuni a tutti i membri e che ne difenda i diritti fondamentali.

 

Questo fa sì che nell’ambito della nostra professione ci si muova come in una giungla, dove la legge prevalente è “ Mors tua, vita mea ”;  dove pertanto si perseguono interessi particolari a scapito di quelli generali; dove ognuno risulta essere contro l’altro. Cosa che rende vita facile alle nostre controparti (i datori di lavoro in generale), i quali hanno buon gioco nel confrontarsi con i singoli, il cui potere contrattuale è ovviamente ridotto rispetto a quello di un fronte unito che difende gli interessi (non solamente economici) della categoria.

 

Diversi tentativi “ associazionistici ” sono stati fatti in passato, ma finora sono             risultati abbastanza dispersivi e, alla lunga, non hanno prodotto esiti decisivi.

Il cammino da fare è talmente lungo e complesso da sconfortare chiunque;

ma c’è un detto orientale che recita, più o meno:

“ Un viaggio di mille chilometri comincia dal primo passo.”

 

E quale può essere il primo passo?

 

Io credo che il primo passo debba essere

il riconoscimento della nostra figura professionale “,

da parte delle Istituzioni, degli Enti, dell’opinione pubblica tutta, ecc.

 

 

Capita ancora di sentirsi dire: “ Ah, fai il musicista… Ma di lavoro? “

Questo significa semplicemente che davanti agli occhi dell’opinione pubblica in generale, l’attività di Musicista in Italia (ripeto, nell’ambito della musica Leggera, mentre notiamo come il musicista di Classica si definisca “professore d’orchestra”) non ha ancora raggiunto quella “immagine pubblica” che lo collochi in un riconosciuto, adeguato e rispettato ambito professionale.

 

Come fare e cosa fare allora per ottenere questo “ riconoscimento”,

(dal quale deriverebbero tutti gli altri)?

 

Un’opportunità, in questo momento storico, ci giunge dall’Associazione

NOTE LEGALI, attorno alla quale si è radunato un numero cospicuo di musicisti

“ di chiara fama e non “, i quali hanno trovato un interlocutore/alleato finalmente e finemente preparato, e di specchiata onestà intellettuale e professionale

(questa è la sensazione immediata che si ha quando ci si confronta con il presidente Andrea Marco Ricci e i suoi collaboratori), Associazione che in un lasso di tempo relativamente breve, è stata in grado di raccogliere larghi consensi positivi per le iniziative attuate a favore dei musicisti.

 

La redazione di un Codice Deontologico o, meglio, di una

Carta dei Valori Professionali del Musicista”, è una di queste iniziative,

ed io ritengo che sia un primo passo di vitale importanza.

 

“ Il Codice Deontologico contiene le esigenze etiche di una professione; costituisce il suo elemento di identità, lo strumento attraverso il quale un professionista si presenta alla società e contestualmente lo strumento che orienta e guida il professionista nelle scelte di comportamento”.

(dal Codice degli Assistenti Sociali).

Che cosa significa nella pratica?

 

Significa che la nostra categoria professionale, dandosi delle norme di comportamento condivise, sottoscritte e osservate da tutti i suoi membri, dichiara pubblicamente di volere assolvere ai doveri che la CARTA prescrive;  ma questo significa anche che possiamo chiedere, e a questo punto pretendere, l’osservanza di norme di comportamento altrettanto professionali e di rispetto nei nostri confronti, da parte dei nostri interlocutori (datori di lavoro e controparte in generale):

Noi rispettiamo i nostri impegni (puntualità, professionalità, prestazioni di qualità, ecc.), dunque voi rispettate i vostri (organizzazione accurata ed adeguata degli eventi, versamenti contributivi in regola, ecc.)”.

 

Il passo successivo (o anche contestuale), una volta dimostrata concretamente la nostra serietà professionale, (ne saremo in grado?), diventerebbe quello di costituire finalmente un organismo rappresentativo collettivo (associazione o sindacato o simili) che sia in grado di far pressione sugli organi legislativi, perché si possano varare delle leggi che regolamentino adeguatamente

(e che agevolino dunque in maniera concreta) la nostra travagghiata professione.

 

The Union that we require is a Protection Union. One that will protect us from Amateurs, protect us from Unscrupulous Employers, and protect us from Ourselves.”

(Musicians’ Union)

(N.B.:  La prima azione concreta della  Musicians’ Union Inglese,

per far valere i diritti dei propri musicisti,

si è svolta a Liverpool, nell’anno……provate a indovinare?…….1894!)

 

Dall’intervento di Vittorio, uno dei soci presenti durante  l’incontro del 12 novembre (….e che gran parte dei musicisti non “percepiscano” obiettivi comuni da condividere è emerso, fatti salvi gli impegni di ciascuno, dalle limitate presenze all’assemblea), si è appreso che alcune proposte di legge sono già state avanzate, ma rimaste in attesa nelle commissioni parlamentari.

E sembra (io non ne conosco le caratteristiche) che queste proposte non siano all’altezza delle nostre aspettative.

Con la prossima legislatura del 2013 potrebbero essere riesaminate e, magari, approvate;   e dunque si rivela di vitale importanza giungere a questa imminente scadenza con delle proposte che partano da noi, ma soprattutto che siano sostenute da una base con grandi numeri.  

 

Per questo motivo io propongo una stesura rapida (anche se non frettolosa) della “Carta dei Valori Professionali del Musicista”, con il contributo di tutti,

la quale possa essere approvata e sottoscritta (…e osservata) dalle centinaia di musicisti-soci di Note Legali, ma anche e soprattutto da tutti gli altri musicisti

che lo volessero.

E che possa successivamente essere diffusa pubblicamente, attraverso tutti i mezzi di comunicazione disponibili, ad Istituzioni, Enti Locali, Giornali, Televisioni,

Gestori di Club, ecc., per dire :

Noi siamo pronti a fare la nostra parte, e chiediamo che anche voi facciate la vostra.”

Questi sono solamente alcuni degli obiettivi relativi alla nostra professione.  Considerate tutte le miriadi di problematiche connesse con il mondo della musica, questa non è che una goccia nell’oceano.

Ma c’è un altro detto, stavolta della Terra di Sicilia, che recita: “ A ‘uccia inchi a quartara. ”  –  “ La goccia (che cade lentamente) riempie la damigiana .”

Buona Musica a tutti!